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Covid, Bufale e False Convinzioni

Covid, Bufale e False Convinzioni

La barba espone a un maggior rischio di Covid?

Chi ha la barba non è per ciò stesso esposto a un rischio maggiore di contrarre l’infezione da SaRS-Cov-2 rispetto a chi non ce l’ha.
Ovviamente la barba va curata nell’igiene e occorre regolare la mascherina, quando la si indossa, in modo che aderisca bene al viso.
Non esistono tuttavia evidenze che rasare la barba aiuti a evitare il contagio dal coronavirus. Alcune errate convinzioni al riguardo nascono da una affrettata interpretazione di un’infografica diffusa nel 2017 dai Centers for Disease Control and Prevention statunitensi (figura a fianco), ovviamente non riferita al CovID che a quell’epoca non esisteva e dedicata all’utilizzo delle mascherine in generale.
Le indicazioni dei CDC si riferiscono all’uso corretto di questi dispositivi, mettendo a confronto 36 tipologie di rasatura, 18 delle quali – quelle in cui la barba si sovrappone al contorno della mascherina – vengono sconsigliate perché potrebbero rendere meno efficace la protezione.
Peraltro sulle mascherine circolano informazioni controverse. Una riguarda la possibilità di indossarne due sovrapposte. Secondo il nostro Ministero della salute è inutile, ma uno studio degli stessi CDC evidenzia che la seconda mascherina dimezza il numero di particelle infettanti che raggiungono le vie aeree: con una sola viene bloccato il 40%, con due l’80%.

Causa Covid, le donne che devono partorire non possono essere accompagnate da una persona di loro fiducia al momento del parto?

Le raccomandazioni delle istituzioni sanitarie nazionali e internazionali prevedono che sia possibile la presenza di una persona, scelta dalla donna, che non abbia disturbi riconducibili al CovID-19 (e non li abbia avuti nei 14 giorni precedenti), non abbia avuto febbre nelle ultime 48 ore e sia negativa al virus.
Si considerano disturbi riconducibili al CovID-19: febbre, tosse secca, difficoltà respiratoria o fiato corto, senso di oppressione o dolore al petto, spossatezza, dolori muscolari, mal di gola, diarrea, congiuntivite, mal di testa, perdita del gusto o dell’olfatto.
La persona che affiancherà la donna potrà essere presente per tutta la durata del travaglio, durante il parto e durante la permanenza in ospedale, per dare sostegno alla partoriente e rendere migliore l’esperienza della nascita. Non potrà spostarsi all’interno del reparto o dell’ospedale.

Cibi grassi e latte giovano in caso di gastrite?

L’elevato contenuto in grassi riduce lo svuotamento dello stomaco, rendendo la digestione più lunga.
Ciò determina un più prolungato contatto delle pareti dello stomaco con gli aggressivi succhi gastrici, il che non solo non allevia la gastrite bensì la aggrava.
Anche con latte e latticini è bene fare attenzione: essendo cibi con un pH abbastanza neutro, possono dare un immediato senso di sollievo, andando a tamponare l’acidità del contenuto gastrico.
Tuttavia i grassi che contengono, soprattutto se il latte è intero, esercitano un’azione che rende complessivamente sfavorevole l’effetto.

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